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Perché il melanoma è così pericoloso?

Il melanoma è purtroppo un tumore mortale. Si muore di melanoma perché, dopo una prima fase di crescita superficiale che può durare anche mesi (3-8, ma anche di più), durante la quale il tumore tende solo ad allargarsi, , segue una seconda fase di crescita verticale, durante la quale il tumore infiltra la pelle, tende ad approfondirsi, e le sue cellule raggiungono, dopo un percorso anche di un solo millimetro, la zona di cute dove sono situati i vasi. Una volta penetrato un vaso, anche una sola cellula è in grado di diffondersi nel torrente circolatorio, raggiungendo i linfonodi e gli organi, ove il tumore si riproduce disordinatamente, ossia dando origine a metastasi, che ne intaccano funzionalità e vitalità.

Il Melanoma è quasi sempre curabile nelle sue prime fasi di sviluppo. Per questo dobbiamo assolutamente cercare di fare una diagnosi precoce!

 

Come posso riconoscere un melanoma o capire se un neo si sta trasformando in melanoma?

Sono stati proposti molti metodi, nel corso degli ultimi anni. Parlerò qui del più famoso, ma ve ne sono altri che i vari autori si sono sforzati molto di semplificare, spesso rendendo molto più complicate le cose per dermatologi e pazienti.

Il metodo A B C D E del Melanoma

A) come asimmetria della lesione

B)   come bordi irregolari, a “carta geografica”

C)   come colore: marrone scuro, nero o policromo

D)   come dimensione: diametro superiore ai 6mm

E)    Come evoluzione in:

  • dimensione (raddoppia in tre-sei mesi);
  • forma (diventa più chiaro o più scuro);
  • superficie (si eleva, assume aspetto rugoso con aumento della quadrettatura cutanea).

E)   Come età post pubere

 

DUE VOLTE E)??

Si. Una piccola curiosità…La “e” non era presente nella prima versione della regola che si chiamava ABCD. Ci si rese tuttavia presto conto che senza quella “e”, appena letto l’articolo troppo facilmente chiunque poteva cadere in errore e scoprirsi indosso tre o quattro melanomi, in realtà “nei” presenti innocuamente da chissà quanto tempo. Fu allora aggiunta la e dell’evoluzione: se la lesione, ad esempio, raggiunge quelle caratteristiche in poco tempo, diciamo mesi, allora bisogna preoccuparsi; un neo anche bruttissimo ma presente da trent’anni e mai evoluto, non deve invece destare preoccupazione. A completamento fu aggiunto un altro significato, l’età post-pubere, che è grosso modo l’età a partire dalla quale è opportuno controllare attentamente le “cose strane” che compaiono o cambiano sulla pelle.